Io amo la radio, molto probabilmente come te che sei qui a leggere.

Difficilmente parlerò mai male dello strumento con il quale trascorro da sempre buona parte della mia giornata, ma oggi sento di richiamare l’attenzione di alcuni editori poco attenti all’evoluzione in corso.

Il web è, sempre più, fonte di musica. Puoi scegliere quale, quando, quanto e dove ascoltarla. Per genere, per mood, per anno, per nazionalità. Insomma hai una discoteca personale sempre a tua completa disposizione e pronta a suonare per te in base al tuo umore.

spotify

Nel giro di pochi anni le tariffe flat potrebbero arrivare anche per gli smartphone ed allora sarà Spotify e simili a volontà ed in ogni dove.

Perché, quindi, un ascoltatore dovrebbe scegliere di ascoltare una radio che punta essenzialmente sulla musica o peggio una radio di sola musica, quando lui stesso conosce meglio di chiunque altro i propri gusti? Gli basterebbe un tap sul suo telefono ed i suoi artisti preferiti canterebbero per lui.

Caro editore, investi di più sulle tue voci pensanti. Dai loro più spazio fra una canzone e l’altra. Bada a far affezionare l’ascoltatore alle persone. Solo queste potranno fare la differenza, perché la canzone la troveranno sempre di più e sempre più facilmente per mezzo della rete.

Il dj radio nasce per trasmettere emozioni e non solo per annunciare canzoni.

Il web divorerà le radio che non puntano sulle persone.

Comunque e sempre buona radio, anche a te caro editore.